La politica torna ad attaccare i blog

settembre 27, 2011
Ci risiamo: pare tornare la famigerata norma denominata da non pochi come “ammazza blog”, inserita nel solito provvedimento sulle intercettazioni telefoniche. Il Governo sta per ripresentare l’identico disegno di legge, inclusa la disposizione che obbliga i gestori di un sito a modificare i contenuti pubblicati se oggetto di richieste di rettifica. Non è prevista alcuna possibilità di replica e, in aggiunta, le multe saranno particolarmente pesanti. In Rete, è già ripartita la mobilitazione che sfocerà nella manifestazione del 29 Settembre, a Roma, davanti al Pantheon. Oltre ai dettagli della norma, l’attenzione di tutti (specialmente di coloro che hanno veramente a cuore il sacrosanto principio della Libertà di Espressione) dovrebbe, ora più che in passato, spostarsi su un quesito: ma a che punto è arrivata l’ariaccia di profonda illiberalità che pare aggredire con sempre maggiore forza il ruolo dei principi della libertà di informazione, compresa quella dei cosiddetti “infocitizens”? Aggredire il mondo dei blog con questa veemenza pseudogiuridica è qualcosa di davvero incomprensibile (almeno, in parte…). Senza scendere, anzi, scadere in discorsi facilmente strumentalizzabili da qualsiasi parte politica, occorre tornare a dare un senso più compiuto ai termini “informazione”, “libertà di espressione” e “principi liberali”. Tira davvero un’aria pessima e tutto ciò che si sta per verificare non può essere assolutamente giustificato dalla volontà di contrastare anche i reali comportamenti illeciti che, a volte, trovano spazio on line. Si ha l’impressione che si voglia mettere il bavaglio un po’ a tutti, bloggers compresi. Si ignora, forse, che il reato di diffamazione a mezzo stampa (anche on line) è già previsto? Che bisogno c’è, allora, di alzare il tiro e fare fuoco ad altezza uomo verso tutti? Vedremo come andrà a finire e se il buon senso ispirato dai principi democratici riuscirà a prevalere, nonostante le acrobazie parlamentari della casta politica.
 
 
Marco Mancinelli
PressWeb Editor

Titoli diversi dagli articoli, basta…

settembre 22, 2011
Titoli diversi dagli articoli, basta…

Titoli diversi dagli articoli, basta…

Uno dei vizi, anzi, viziacci che vengono diffusamente attribuiti all’informazione giornalistica riguarda la non corrispondenza tra il titolo e il contenuto dell’articolo.
Certamente, ciò non accade sempre, anzi, va detto che la maggioranza degli articoli è preceduta da un titolo corretto e coerente, ma, di tanto in tanto, la tentazione di dare un richiamo e una coloritura particolare al come si presenta l’articolo agli occhi dei lettori induce qualcuno a commettere, più o meno consapevolmente, un vero e proprio errore di comunicazione.
Nulla di delittuoso, sia chiaro, dal momento che sono ben altri gli errori davvero pesanti che vengono commessi da chi si occupa di giornalismo: basti pensare allo scrivere di notizie non verificate, riportare dettagli che nuociono all’immagine e alla privacy di soggetti incolpevoli, utilizzare inopportuni toni sensazionalistici e via dicendo.
Detto questo, resta il fatto che non pochi lettori, tutti fruitori di prodotti giornalistici di vario genere, si sono lamentati e si lamentano spesso di articoli introdotti da titoli incoerenti.
A questo proposito, si può fare un piccolo ma significativo esempio che ho avuto modo di conoscere da vicino.
Diversi anni fa, curavo i contenuti di una pubblicazione economica on line edita da un ente camerale.
Dal momento che la testata di cui ero coordinatore editoriale si rivolgeva a un target composto da PMI italiane con una forte vocazione all’internazionalizzazione, decisi di pubblicare un interessante articolo scritto da un’ottima esperta di diritto commerciale internazionale.
L’articolo descriveva minuziosamente alcuni vantaggi fiscali di cui le imprese straniere potevano usufruire nell’esportare in un importante Paese asiatico (Hong Kong): si prevedeva l’esenzione dei dazi doganali per diverse tipologie di merci ad eccezione, però, di alcuni prodotti specifici (per esempio, macchinari elettrici usati o da rottamare e altro).
Scrissi il titolo sulla falsariga di “Esenzioni e incentivi fiscali per esportare…”.
Dopo pochissimi giorni, mi accorsi che il titolo era stato arbitrariamente cambiato da altri soggetti non meglio specificati in “Cina, dazio zero per il made in Hong Kong”.
In pratica, il titolo introduceva un’informazione sbagliata: leggendo l’articolo, chiunque si sarebbe accorto (e molti lettori si accorsero) che non era vero che non erano più previsti dazi, ma che, in realtà, per alcune tipologie di prodotti, l’esportazione verso quel Paese asiatico avrebbe continuato a comportare il pagamento di appositi dazi doganali.
“Oh, ma se non scrivi così il titolo, chi legge l’articolo?”: fu questa la superficiale e raffazzonatissima risposta che mi fu data da un funzionario della struttura.
Peccato, poi, che furono in diversi tra i lettori ad accorgersi di “quella roba lì”.
Bella roba, una vera perla, ma il rispetto per chi legge dove va a finire?
In ogni caso, va sottolineato che i personaggi coinvolti in quella piccola vicenda di mediocre informazione non avevano, in realtà, poi così tanto a che fare con il lavoro giornalistico: infatti, al massimo, erano soliti essere impegnati a redigere prolisse circolari in burocratese stretto o a fare un po’ di editing su comunicati stampa da pubblicare, come news, su qualche sito Internet.
Va da sé che si tratta di una piccola vicenda che certamente non troverà mai menzione nei libri dedicati al giornalismo, ma che pur si inquadra in un andazzo che, ogni tanto, fa capolino tra le nuvole dell’informazione, alla faccia di ciò che deve sempre intendersi per coerenza, responsabilità e, diciamolo, professionalità.

Marco Mancinelli
PressWeb Editor
pressweb@teletu.it


La Passione per il Delitto, X Edizione

settembre 16, 2011

La Passione per il Delitto 2011

In arrivo la Decima Edizione de “La Passione per il Delitto“, festival della letteratura noir: anche quest’anno, si svolgerà da Domenica 25 Settembre a Domenica 9 Ottobre, a Monticello Brianza, nella Brianza lecchese e permetterà ai molti appassionati del genere di ascoltare e incontrare scrittori del genere “giallo” presso la suggestiva Villa Greppi.
Come annunciato dall’organizzatrice della manifestazione, la giornalista Paola Pioppi, “da quest’anno, La Passione per il Delitto lascia più spazio a ogni ospite, regala al suo pubblico alcuni degli autori che più ha apprezzato, seguito e amato in questi anni. Quelli che hanno saputo prendersi il loro tempo, che sono stati generosi con i lettori, che hanno fatto della scrittura una scelta professionale seria e convinta. Negli ultimi tempi, la sovraesposizione a cui è andato incontro questo genere narrativo, il moltiplicarsi delle case editrici a pagamento che premiano la fretta e affossano la professionalità, ma anche l’elevazione diffusa dello scrittore di gialli e noir a status e personaggio spesso privo di contenuti, impongono una scelta attenta“.
Si tratta di una scelta che non potrà che essere percepita come ricca di significati da parte del sempre più cospicuo pubblico di lettori e di aspiranti scrittori che, nel corso delle varie edizioni, ha seguito e continua a seguire il festival brianzolo della letteratura noir con particolare interesse.
Gli incontri e gli aperitivi con gli autori, i misteri per i piccoli lettori (eventi riservati ai giovanissimi), concorsi, approfondimenti dedicati al genere noir e al suo rapporto con la realtà e la cronaca, dimostrazioni ed esibizioni da parte di appartenenti all’Arma dei Carabinieri e al Corpo della Guardia di Finanza: un mix di momenti coinvolgenti che appartiene, ora più che mai, al DNA della manifestazione. 

www.lapassioneperildelitto.it

Marco Mancinelli
PressWeb Editor