Angelo Agostini, una vita nei mass media

marzo 12, 2014
IN RICORDO DI ANGELO AGOSTINI, UNA VITA NEI MASS MEDIA

ANGELO AGOSTINI, UNA VITA NEI MASS MEDIA

Per i più attenti operatori dell’informazione e per gli appassionati di mass media, Angelo Agostini, scomparso prematuramente a 55 anni non ancora compiuti, ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento.
Angelo Agostini, giornalista professionista, è stato un grande studioso delle tematiche attinenti al giornalismo, una passione ereditata da suo padre, Piero Agostini, che fu per molti anni dirigente della Federazione Nazionale della Stampa e direttore di “Brescia Oggi“.
Angelo Agostini era docente di “Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico” presso l’Università IULM di Milano, dove coordinava con grande impegno anche il Master in Giornalismo. Era direttore responsabile del trimestrale “Problemi dell’informazione” (periodico edito da Il Mulino).
Inoltre, aveva ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione europea delle scuole di giornalismo, dopo aver fondato e diretto a lungo la scuola di Bologna.
Tra i suoi scritti, vanno segnalati e consigliati “Giornalismi. Media e giornalisti in Italia“, “La Repubblica. Un’idea dell’Italia (1976-2006)“, “Fatti nostri e fatti loro. Le notizie dall’estero nei telegiornali francesi, svizzeri e italiani” e “Studiare il giornalismo“.
Questi, in stretta sintesi, sono i dettagli più significativi della vita professionale di Angelo Agostini, ma, a questi, il sottoscritto intende aggiungere uno dei propri ricordi personali riguardanti il docente ed esperto di informazione scomparso pochi giorni fa.
Ricordo che, nell’ambito di uno dei seminari (nello specifico, “Il tesoretto delle notizie“, Milano, 28 Aprile 2011) organizzati da “Redattore Sociale“, Angelo Agostini illustrò il progetto “Terre Liberate“, un originale progetto di tipo multimediale di cui egli fu convinto coordinatore e che fu realizzato proprio dai suoi allievi del Master in Giornalismo dell’Università IULM di Milano.
Quel progetto era dedicato al riutilizzo da parte di “Libera” (l’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti) dei beni confiscati alle mafie.
Ricordo sia con quanta dovizia di particolari e sia con quanta determinazione e convinzione lo stesso Agostini illustrò alla platea il significato di quell’importante progetto, in particolare per i suoi risvolti legati alla legalità.
Angelo Agostini era un vero appassionato del suo lavoro: giornalismo, informazione e mass media studiati e sempre approfonditi tenendo in ampia considerazione gli aspetti legati alle nuove tecnologie e all’etica professionale.
Una lezione da non dimenticare mai.
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Marco Mancinelli
PressWeb Editor