“La Passione per il Delitto”, atmosfere e significati del festival

ottobre 8, 2008

Villa Greppi

Villa Greppi

L’atmosfera è sempre coinvolgente, l’incontro con gli autori sempre appassionante e la cornice in cui si svolge il tutto, Villa Greppi, è sempre suggestiva: sono queste le prevalenti impressioni che avverto ogni volta che vivo “La Passione per il Delitto“, a Monticello Brianza.

C’è sempre qualcosa di particolare da vedere e da ascoltare, qualcosa capace di offrirti quello che, giustamente, viene definito “cibo per la mente”: i libri, ciò che pensano gli autori, ciò che viene narrato dai libri stessi, frutto sì della creativa fantasia degli scrittori noir, ma ricchi di richiami all’attualità, alla realtà di oggi, una realtà che, spesso, sa tingersi anche di noir.
Durante i primi dieci giorni del festival, ho ascoltato Jasper Fforde, Tecla Dozio, i cinque finalisti del Premio Azzeccagarbugli, Andrea Fazioli, Bruno Morchio, la brillante lezione di Massimo Mongai, la serata musicale dedicata alla lugubre figura di Jack lo Squartatore (a proposito, bravissimi il maestro Massimo Mazza, la chitarrista Patrizia Rebizzi e i musicisti della Civica Scuola di Musica di Casatenovo, artisti che hanno davvero dato vita a una serata molto particolare).
Ovviamente, assisterò anche ad alcuni dei prossimi eventi: da appassionato di comunicazione, del genere noir e di eventi culturali che sanno trasmetterti idee, suggestioni e atmosfere diverse dal solito, non posso che essere contento del fatto che, anche in Brianza, a pochi chilometri dalla mia Monza, si sia andata sempre più affermando una manifestazione come la “Passione”.
Non di rado, ascoltando gli autori presenti, mi viene da pensare a quanto sia sempre più sottile il confine che separa i loro libri dalla cronaca (nera!) delle nostre città e, più in generale, del mondo che viviamo.
Ci sono passaggi chiave, a mio parere, in molte delle affermazioni e in molti degli scritti degli autori noir, che, oltre a una fervida fantasia, evidenziano anche una profonda attenzione verso i risvolti della cronaca nera: non a caso, alcuni autori che mi hanno trasmesso questa sensazione sono giornalisti (Valerio Varesi, Andrea Fazioli, Elisabetta Bucciarelli, Piero Colaprico e altri).
Non è certamente un dato secondario il legame tra ciò che di inventato viene scritto e ciò che accade nella realtà sociale: credo che anche in questo aspetto risieda un ulteriore valore aggiunto per la manifestazione. 
Già, ma dove finisce il racconto e dove inizia la realtà?… La risposta, forse, è nelle luci soffuse e nelle ombre notturne di Villa Greppi…
 
Marco Mancinelli
PressWeb Editor